Prima una lite violenta, poi gli spari che risuonano nel silenzioso quartiere di San Valentino, a Cisterna di Latina. Madre e figlia, rispettivamente Nicoletta Zamparelli (46) e Renèe Amato (19), sono state uccise con la pistola d’ordinanza del maresciallo della finanza, Christian Sodano (27), fidanzato ormai da tempo con l’ex Desyrèe Amato, riuscita a salvarsi miracolosamente, nel tardo pomeriggio del 13 febbraio 2024.

La lite violenta che sfocia in un bagno di sangue
Il giovane aveva trascorso la notte nell’abitazione delle vittime, nel quartiere San Valentino di Cisterna di Latina, come era solito fare già da qualche tempo. Christian e Desyrèe, però, quella sera hanno iniziato un litigio alquanto acceso sulla loro relazione, ormai giunta ad un capolinea. L’atmosfera si surriscalda, la lite diventa violenta e Christian decide di estrarre la sua pistola di ordinanza, puntandola contro l’ex fidanzata. Ad accorrere sono le sfortunate vittime che, nel tentativo di difendere la ragazza, finiscono per essere colpite da molteplici proiettili. Desyrèe riesce, in qualche modo, a chiudersi nel bagno e, dopo essersi accertata che il killer fosse fuggito, si reca presso una stazione di servizio poco lontana per cercare soccorso, ancora in stato di choc.
La fuga presso lo zio
Dopo l’omicidio, Christian Sodano fugge da Cisterna e si reca nell’appartamento dello zio, nelle periferie di Latina, dove sarà poi fermato dalle autorità poche ore dopo la tragedia. Appena compiuto l’omicidio, infatti, Christian chiama lo zio per confessargli l’accaduto, “Vieni che ne parliamo con calma” ha detto al nipote. La procura di Latina ha aperto un’inchiesta per duplice omicidio. I primi ad accorrere sulla scena sono stati i carabinieri, poi raggiunti dai poliziotti della Squadra mobile e dal Commissariato di Latina, avvertiti dallo stesso zio del killer. All’arrivo delle forze dell’ordine, Nicoletta e Renèe erano già senza vita.
L’interrogatorio di Desyrèe
La relazione, durata circa un anno, era giunta al termine da poco, così afferma Desyrèe, che aveva deciso di chiudere con Christian la settimana precedente alla tragedia. Il finanziere non aveva accettato fin da subito la fine della storia amorosa, continuando a frequentare l’abitazione della ex nonostante Desyrèe avesse messo un punto al rapporto. Non sono ancora chiare le dinamiche dell’accaduto, ma non si esclude che le donne avessero chiesto al giovane di lasciare l’abitazione e che, a seguito di questa richiesta, fosse scoppiata un’accesa lite. Secondo le ricostruzioni, prima degli spari, Christian avrebbe gettato addirittura la pistola sul letto, invitando Desyrèe a sparargli.
Christian Sodano rischia l’aggravante della premeditazione
Probabilmente il ragazzo aveva già premeditato l’omicidio: oltre alle minacce scritte per messaggio dal finanziere, nella sua macchina sono stati trovati dei sacchi neri, delle manette, un manganello e del nastro adesivo. Si potrebbe ipotizzare un rapimento finito male o alla volontà di occultare un cadavere. All’accusa di duplice omicidio e tentato omicidio, si potrebbe quindi aggiungere l’aggravante della premeditazione.
Le minacce di Christian
La tragedia si è consumata nello stesso quartiere in cui era stata violentata e uccisa la 16enne Desirèe Mariotti da un gruppo di quattro spacciatori. La lite tra i due stava protraendosi già da alcuni giorni, dopo che Desyrèe aveva manifestato delle incertezze e ripensamenti riguardo la relazione con il finanziere. Messaggi violenti, meschini quelli inviati da Christian, che, secondo Desyrèe, aveva l’intenzione di uccidere anche il padre, Pino, che si è salvato per pochissimo: l’uomo infatti, di ritorno dal lavoro, aveva deciso di fermarsi per un rifornimento di benzina presso lo stesso benzinaio dove si rifugerà la stessa Desyrèe in seguito alla strage. sarebbe stato inoltre ritrovato un bigliettino di carta scritto dallo stesso Christian, che scrive “Non volevo fare quello che ho fatto”. I funerali si sono tenuti il 22 febbraio alle ore 15 e hanno visto la partecipazione e la solidarietà di moltissimi abitanti della cittadina. Al momento Christian si trova nel carcere di Rebibbia, in seguito al trasferimento dall’istituto penitenziario di Latina.
Valentina Messari 4S