Non siamo forse fin da bambini totalmente affascinati dalle leggende e dall’ignoto? Se c’è un qualcosa su cui ci interroghiamo ardentemente quella è sicuramente l’esistenza degli alieni oppure l’area 51. Ma siamo sicuri che sia tutta finzione, che non ci sia un minimo di verità sotto le mille dicerie ed ipotesi?
In questo articolo sfateremo miti e racconteremo di assurdi avvistamenti.
Uno di questi riguarda Nessy, la leggendaria creatura del lago scozzese di Loch Ness. Questo “mostro” viene nominato per la prima volta nello scritto di un biografo medievale nel 690. Qui si racconta che nel 565 l’abate Adamnano vide sulla riva del fiume Ness, gli abitanti del luogo intenti a seppellire un uomo. Questi gli riferirono che era stato ucciso da una “bestia” sconosciuta mentre nuotava e l’abate dopo aver mandato un suo compagno di viaggio a recuperare l’imbarcazione, si ritrovò faccia a faccia con questa presunta creatura che sembrerebbe essersi allontanato al solo nome di Dio.
Nonostante questa antica storia abbia in sé dell’assurdo, è comunque una prima testimonianza di un estraneo segno di vita all’interno del lago.
Negli anni successivi poi gli avvistamenti della creatura sottomarina cessano fino a uno scritto locale del 1868 su un pesce lungo 2 metri. Solo negli anni ‘30 del novecento però Nessy acquisterà la popolarità odierna. Il 14 aprile del 1933 infatti, durante una passeggiata i coniugi Mackay videro nel lago un enorme animale simile a una balena. Il giornale locale pubblica un articolo sull’avvistamento, chiamando l’animale “mostro”. È così che la fama di Nessie comincia a diffondersi. Il boom arriva nel 1934, quando il Daily Mail pubblica la foto del chirurgo Kenneth Wilson, che sembra ritrarre un animale dal collo lungo simile a un plesiosauro, rettile marino del Mesozoico ma che si rivelerà essere solo un sottomarino giocattolo. La foto si rivela poi un falso, ma da quel momento gli avvistamenti di Nessie si moltiplicano.
In questo senso però, nonostante le analisi e gli accertamenti aumentassero, questi si rivelavano fallimentari e lontani dalle prime testimonianze. Gli studi più recenti invece hanno attribuito l’avvistamento di movimenti anomali nel lago alla faglia di Great Glen che genererebbe terremoti e quindi increspature erroneamente confuse per un animale. Le ipotesi sono quindi innumerevoli ma é l’attenzione mediatica che il fenomeno ha riscosso che rende questa leggenda universale e ancora celata nel mistero.
O ancora chi non è a conoscenza del celebre triangolo delle Bermuda, artefice di sparizioni di aerei e navi che ancora fa parlare di sé. Ma ha ancora senso definirlo “il triangolo maledetto”? Prima di tutto è da chiarire che si tratta di una vasta zona di mare racchiusa tra tre punti geografici: Bermuda (Nord), Porto Rico (Sud) e Florida (Ovest). Il caso che diede il via alla leggenda riguarda il “Volo 19”: un gruppo di cinque aerei bombardieri della Marina statunitense scomparsi il 5 dicembre 1945 durante un’esercitazione e l’episodio ha legittimato i “giornalisti” del tempo ad avanzare ipotesi soprannaturali denominandolo “Bermuda Triangle” nel 1964. Ma quindi esiste una spiegazione razionale a queste sparizioni? ovviamente si! Infatti, l’area dell’oceano Atlantico è caratterizzata da eventi estremi ed è qui che si originano gli uragani che si abbattono sulle isole dei Caraibi e le coste degli Stati Uniti. Inoltre i primi voli dovevano affrontare una tratta di oltre 3000 km con pochissimo carburante che avrebbe portato comunque alla loro caduta in caso di condizioni climatiche sfavorevoli. Ad oggi poi, non è nemmeno tra le prime 10 aree marittime più pericolose al mondo.
Fenomeni meno conosciuti invece, sono per esempio il rumore di Taos Hum, un fenomeno che dagli anni ‘70 si registra a Taos, nel Nuovo Messico ma anche in altre località del mondo ed è un bassissimo ronzio che ricorda il motore diesel accesso al minimo e che, per un periodo, si è considerato parte di complotti psicologici attraverso sistemi di onde a bassa frequenza ma che probabilmente riguardava il semplice fenomeno dell’acufene (suono o ronzio costante percepito in una o entrambe le orecchie). Sempre di bassa notorietà sono le Luci di Hessdalen, cittadina nella quale Harald Dale, un padre di famiglia, nel 1997 notò delle strane luci nel cielo di colori e intensità diverse, il fenomeno è poi spopolato e di questo ne sono state scatatte foto e video. Dalle teorie meno accreditate quali i nostri amati ufo a quelle più scientifiche riguardo polvere ionizzata o particelle di combustibile nell’aria, non si sa ancora con assoluta certezza da dove siano provenute queste anomale luci.
Manzini Lucia 5S