Andrea: la tragica storia del ragazzo dai pantaloni rosa

E’ uscito l’inverno scorso sul grande schermo “Il ragazzo dai pantaloni rosa”, da qualche settimana visibile anche su Netflix.

Il film, diretto da Margherita Ferri, vede come protagonisti Samuele Carrino e Claudia Pandolfi nei panni di Andrea Spezzacatena e Teresa Manes, madre del ragazzo.

La storia di Andrea

Andrea nacque a Roma il 14 novembre 1997 ed è noto per aver compiuto il gesto estremo di essersi suicidato appena compiuti 15 anni.

Il tragico epilogo della sua breve vita è frutto di mesi di bullismo e cyberbullismo articolati in derisioni e prese in giro per il suo modo di essere che lo portò ad essere etichettato come “gay”.

La quiete prima della tempesta

Andrea era un ragazzo sensibile e pieno di doti, che viveva con la madre Teresa, il padre Tommaso e il fratellino Daniele.

Durante il suo percorso alle medie, all’inizio del terzo trova in classe il ripetente Christian Todi, che aveva già conosciuto nelle prove di un coro papale e da cui era rimasto fortemente affascinato e per il quale proverà una forte idealizzazione.

Riesce ad avvicinarsi a lui per l’aiuto che gli fornisce nello studio, il quale li porta a diventare grandi amici e a coltivare il loro rapporto.

Il primo segnale: Christian lo tradisce

Rapporto che si incrina per un breve periodo, quando la voce di Andrea viene premiata entrando a far parte del coro a discapito dell’esclusione di Todi, salvo poi riprendere con la stessa intensità quando Christian lo tranquillizza sulla loro amicizia.

Nel frattempo Andrea vive un periodo di turbamento dovuto alla separazione dei genitori e questa amicizia sembra dargli forza.

Fidandosi di lui arriva a confidargli di aver bagnato il letto nel sonno e Christian lo tradisce rivelando il segreto alla classe e prendendolo in giro con un disegno alla lavagna in cui è rappresentata la scena.

Da questo momento si allontanano definitivamente, sino alla fine della scuola.

Il forte legame con Sara

Contemporaneamente Andrea stringe la sua amicizia con Sara, ragazza spesso sola come lui e con cui si trova a condividere varie esperienze, su tutte le uscite al cinema ogni sabato, con l’accordo di alternarsi nella scelta dei film.

Anche Sara appare inizialmente attratta da Christian, ma i suoi comportamenti (specialmente con Andrea) la portano a non vederlo di buon occhio.

Andrea e Sara diventano migliori amici e tra loro si instaura un legame forte e duraturo, alimentato dalla scelta della stessa scuola superiore.

L’inizio della fine: il liceo

Andrea e Sara, convinti di essersi liberati del problema, approcciano al liceo in maniera positiva, ma si ritroveranno Todi nella classe a fianco.

L’atteggiamento ben disposto di Christian scioglie le riserve iniziali di Andrea e i due tornano apparentemente amici, ma sarà solo l’inizio del travaglio.

L’episodio dei pantaloni rosa

Tutto è cominciato quando ad Andrea vengono regalati un paio di pantaloni rossi che desiderava, ma che al primo lavaggio perdono il colore diventando rosa.

Nonostante la reazione mortificata della mamma, Andrea sceglie di indossarli comunque con entusiasmo, ritenendoli ancora più belli.

Piacquero molto anche a Sara, ma non a Todi e ai suoi amici, che cominciarono a prenderlo di mira e bollarlo come “il ragazzo dai pantaloni rosa”.

San Valentino: la rottura con Sara

A San Valentino Andrea e Sara scelgono di uscire da buoni amici, ma nel corso della serata si lasciano andare ad un bacio che porta Andrea a dichiararsi.

Sara però non contraccambia e la frustrazione di Andrea lo porta a rinfacciarle la sua cotta per Todi, scintilla che sfocerà in un litigio.

I due da quella sera si allontaneranno e Andrea tornerà da Christian, unico amico rimasto, avvicinandosi al suo gruppetto di amici.

La festa di fine anno: Andrea muore dentro

Nel film viene mostrato perfettamente il momento in cui Andrea probabilmente è morto dentro: manca poco alla festa di fine anno e Christian e i suoi amici gli fanno credere che vorranno replicare l’outfit provocatorio utilizzato l’anno precedente da un gruppo di ragazzi, rendendolo ancor più originale.

Infatti lo convincono che si sarebbero travestiti da “donne di facili costumi” in una festa elegante, ma l’unico a conciarsi in quel modo è Andrea, aiutato dalla madre nel trucco.

L’appuntamento è nel bagno, luogo in cui lo aggrediscono schernendolo, prima di condurlo di peso tra la folla, che inizia a riprenderlo e a ridere di lui.

Andrea lascia la festa anticipatamente, distrutto e in lacrime.

Andrea crolla: il calo di rendimento e la rissa

L’episodio comporterà gravi ripercussioni scolastiche, con Andrea poco lucido che rischia la bocciatura e si salva in extremis venendo rimandato.

Tornato a settembre decide di uscire allo scoperto, sentendo di non aver nulla da perdere, presentandosi a scuola indossando lo smalto nero.

Il confronto con Todi sfocia in una pesante rissa, dopo che quest’ultimo arriverà a confessargli di aver portato a letto la sua amica Sara e affermando con aria di sfida “quello che tu non farai mai”.

E’ proprio lei a cercare di calmare gli animi e da quel giorno si riavvicina ad Andrea.

La pagina Facebook

La ciliegina sulla torta è rappresentata dalla scoperta di Andrea dell’esistenza di una pagina Facebook destinata esclusivamente a denigrarlo, nella quale era stato caricato il video della festa che mostrava tutto il suo disagio e nei commenti si trova a leggere anche insulti omofobi sul suo conto.

L’ultimo saluto

Andrea ha già deciso, non ce la fa più.

Prima che si tolga la vita il film ci mostra i momenti più teneri: Andrea sembra tornare bambino e convince la mamma a festeggiare il suo quindicesimo compleanno alle giostre.

Giorno preceduto dall’ultimo saluto a Sara: prima che lei parta per Parigi e lui compia il gesto estremo i due si salutano, con la promessa di Andrea che sarà lui a scegliere il prossimo film.

Andrea riceve il regalo di compleanno da Sara, molto dispiaciuta di non poter partecipare, e la saluta baciandola.

Il compleanno rappresenta l’ultimo momento “felice” della vita di Andrea: gli ultimi attimi trascorsi con le persone a cui teneva, l’ultimo soffio sulle candeline e l’ultimo lunghissimo toccante abbraccio con la mamma da cui sembra non volersi proprio staccare.

Le testimonianze della madre

Dopo la dolorosa morte del figlio, Teresa scopre la pagina Facebook e il cyberbullismo da lui patito.

Questo le dà la spinta per scrivere il libro “Andrea: Oltre il pantalone rosa” dedicato ad entrambi i figli: Andrea e Daniele.

Da quel momento inizierà a sensibilizzare i giovani nelle scuole sui pericoli del bullismo e del cyberbullismo.

Andrea “Canta ancora”: le mie riflessioni

Parte integrante del film è la splendida colonna sonora di Arisa intitolata “Canta ancora”, dedicata ad Andrea e a vittime come lui, dal testo emozionante oltre che perfettamente in tema.

La vittoria di Andrea è rappresentata dal fatto che di lui si parli ancora dopo più di un decennio, mentre la nota dolente è sicuramente l’assoluzione dei bulli da qualunque responsabilità del suo suicidio.

Indubbiamente le responsabilità sono nelle mani degli adulti e in questa storia non ne sono esonerati né l’istituzione scolastica né quella genitoriale, entrambe poco attente a cogliere il malessere di Andrea.

E’ pur vero che non tutti i ragazzi hanno la capacità di aprirsi con gli adulti quando si presentano piccoli problemi e questo li porta a non sostenerli quando si ingigantiscono.

La sua storia deve aver toccato l’animo di chiunque abbia visto il film o sia a conoscenza della sua vicenda, il fatto che non sia passata inosservata è una vittoria e martiri come lui servono ad evitare che gli errori di ieri si ripetano domani.

Andrea ha sofferto e non solo non ha potuto godersi “gli anni più belli”, ma non è riuscito neanche a vivere i successivi.

Non ha avuto la forza per andare avanti, ma oggi la sua storia è la forza di tutti, pur andandosene Andrea ha vinto: vive e canta ancora.

Federico Lenci 3A

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