“Ognuno è un genio, ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido.”
Questa frase, la cui attribuzione viene data ad Albert Einstein, è un ottimo punto di partenza per approcciarsi a quella che lo statunitense Howard Gardner negli anni ottanta del ‘900 definì: “Teoria delle intelligenze multiple.”
Prima di questo, è tuttavia opportuno chiarire la definizione della parola intelligenza: la capacità di risolvere problemi di qualsiasi tipo in determinati momenti della nostra esistenza.
Fino all’inizio del ‘900, la si considerava una capacità comune e misurabile tramite test scientifici.
È proprio con il libro: “Frames of the mind” pubblicato nel 1983 da Gardner che si venne a conoscenza della teoria delle intelligenze multiple, secondo la quale non esiste una “Intelligenza comune” ma varie tipologie di quest’ultima, ognuna localizzata in una determinata zona del cervello e soprattutto indipendente dalle altre.
Quali sono queste particolari intelligenze? Gardner ne nominò nove:
•Intelligenza linguistico verbale: il saper usare bene le parole, sia in maniera scritta che orale. È tipica dell’insegnate, dell’avvocato o anche del politico.
•Intelligenza logico matematica: il saper compiere dei ragionamenti logici, saper manipolare numeri e risolvere problemi matematici e scientifici. È tipica del matematico, dello scienziato dell’ingegnere e di tanti altri.
•Intelligenza spaziale: riguarda la percezione visiva dello spazio e la capacità di visualizzare oggetti in quest’ultimo. È tipica del pittore.
•Intelligenza corporeo cinestetica: riguarda l’uso del proprio corpo come mezzo di espressione o di performance. È tipica dell’attore o del ballerino.
•Intelligenza musicale: è l’abilità di percepire e produrre musica. È tipica del compositore o del cantante.
•Intelligenza interpersonale: riguarda la capacità di comprendere gli altri, di relazionarsi con gli individui e di lavorare efficacemente in gruppo. È tipica degli insegnanti o dei terapisti.
•Intelligenza intrapersonale: è la capacità di conoscere in maniera autentica e profonda sé stessi e la propria interiorità: la comprensione delle proprie emozioni, dei propri obiettivi e del proprio comportamento. È tipica degli attori, degli psicologi, dei leader spirituali e dei filosofi.
•Intelligenza naturalistica: è l’abilità di chi riconosce e classifica facilmente gli elementi del mondo naturale. È tipica del chimico, degli agricoltori o anche dei botanici.
•Intelligenza esistenziale: è relativa alla tendenza a riflettere su grandi temi come l’esistenza, la vita e la morte. È tipica del filosofo.
Siamo quindi “incapaci” se non sappiamo svolgere un problema di matematica? Gardner direbbe di no, in quanto la sua teoria ci insegna che tutti gli studenti possono imparare e che ognuno di loro presenta delle caratteristiche che lo rendono intelligente.
Arianna Testa 3U