Venerdì 10 gennaio, con una cerimonia ufficiale a Caracas, Nicolás Maduro ha iniziato il suo terzo mandato presidenziale, che si estenderà fino al 2031.
Il presidente uscente aveva dichiarato la vittoria nelle elezioni presidenziali dello scorso luglio, un risultato fortemente contestato dall’opposizione, che continua a riconoscere Edmundo González Urrutia come unico presidente legittimo del Venezuela.
Per garantire la sicurezza durante l’insediamento, la capitale venezuelana è stata posta sotto un rigido piano di sicurezza, volto a contenere le manifestazioni previste. Nonostante la tensione, alla cerimonia erano presenti diverse rappresentanze diplomatiche, tra cui quelle di Russia e Cina, a sostegno del regime di Maduro.
Manifestazioni e Dubbi Internazionali
Fin dal 2 agosto 2024, giorno in cui sono stati annunciati i risultati delle elezioni presidenziali, il Venezuela è stato attraversato da proteste di massa contro Maduro.
Le manifestazioni, guidate dalla leader politica María Corina Machado, continuano a richiedere giustizia elettorale e democrazia.
Anche a livello internazionale sono emersi dubbi significativi sulla legittimità delle elezioni. Lo scorso agosto, 22 paesi, tra cui l’Italia, hanno avanzato una richiesta ufficiale per una verifica imparziale dei risultati elettorali.
Il Partito Popolare Europeo (PPE) ha espresso una posizione chiara con una dichiarazione:
“Il PPE chiede la libertà per il popolo venezuelano e rivolge un forte appello a tutti i governi dell’Unione Europea affinché venga garantito il rispetto dei risultati elettorali. L’unico che oggi può essere investito della carica di presidente è Edmundo González. Il popolo venezuelano ha espresso con le elezioni presidenziali un chiaro desiderio di passare dalla dittatura alla democrazia. Dovrebbe avere lo stesso diritto degli altri popoli di vedere riconosciuti i propri diritti democratici. Il PPE condanna qualsiasi forma di coercizione contro il presidente eletto Edmundo González, María Corina Machado o qualsiasi altro membro dell’opposizione politica al regime di Maduro. L’UE deve fornire un sostegno inequivocabile alla democrazia in Venezuela.”
Una democrazia in crisi
Nonostante le proteste interne e gli appelli internazionali, Nicolás Maduro ha giurato sulla Costituzione all’interno del Palazzo dell’Assemblea Nazionale, dimostrando la sua determinazione a rimanere al potere, che detiene ormai dal 2013.
Questo evento, avvenuto tra numerose divisioni politiche e una crisi umanitaria sempre più grave, mette in evidenza quanto il futuro del Venezuela sia appeso a un filo.
La comunità internazionale, insieme al popolo venezuelano, è chiamata a non distogliere lo sguardo da una nazione in una chiara crisi politica e sociale.
Martina Adornetto 5°J