11 giugno 2023, una data che rimarrà impressa nelle menti degli appassionati poiché
segna il ritorno sul tetto del mondo delle gare di durata e in generale del motorsport
della Ferrari.
Ma di cosa stiamo parlando? 24 ore di Le Mans, appuntamento più prestigioso del
campionato del mondo endurance (WEC) dal quale la Ferrari mancava da quasi mezzo
secolo.

Il 2023, infatti, ha riportato il cavallino nel campionato nella categoria delle
Hypercar (classe “regina” del mondiale) concludendo poi seconda nei costruttori. Seppur
sia mancata la vittoria del titolo iridato, la scuderia di Maranello può comunque ritenersi
soddisfatta “consolandosi” con la vittoria nel circuito francese nell’anno del suo
centenario. Al traguardo trionfa la Ferrari numero 51 guidata da Alessandro Pierguidi,
James Calado e Antonio Giovinazzi dopo una battaglia mozzafiato con Toyota che è
durata quasi un giorno. Un testa a testa Giappone-Italia che è durato per tutta la
maratona, con le Ferrari partite prima e seconda (Nielsen sulla numero 50 e Calado
sulla numero 51) e superate subito dalla Toyota GR010 numero 8 di Buemi. Era solo
l’inizio di un elastico infinito che non ha visto mai nessuno scappare e accumulare
grande vantaggio e che fino all’ultimo ha tenuto tutti con il fiato sospeso tra pioggia,
sole, caldo e freddo. Al calare delle tenebre la Rossa di Pier Guidi è in vantaggio sulle
Toyota che seguono a poca distanza, ma il primo colpo di scena arriva a mezzanotte.
Per evitare una Porsche GT in testacoda la Ferrari di Pier Guidi finisce nella ghiaia e
perde mezzo giro prima di tornare in pista in quinta posizione. Un’ora dopo è la Toyota
ad avere problemi: la macchina numero 7 di Kobayashi è costretta al ritiro per un forte
tamponamento ai danni della Ferrari Gt numero 66 . A metà gara inizia il testa a testa da
cardiopalma. Nel cuore della notte un giro velocissimo della numero 51 con Pier Guidi al
volante permette a Ferrari di acciuffare la Toyota numero 8: al pit stop Ferrari parte per
prima, mentre Toyota è ferma a cambiare un pezzo dell’anteriore. Da questo momento
inizia il dominio della Ferrari 51 portato avanti a ritmo serrato e senza tentennamenti.
Alle prime luci dell’alba la Rossa è al comando con un minuto di vantaggio sulla Toyota, i
cuori battono, ma si cerca tenere i piedi per terra perché l’imprevisto è dietro l’angolo.
E infatti alle 10.32, a cinque ore e mezza dalla fine della gara, il sogno sembra
infrangersi: un reset di sistema della 51 di Giovinazzi ferma ai box comporta un ritardo
di un minuto, passa la Toyota numero 8 di Buemi. La distanza tra le due hypercar è
meno di un secondo e alle 10.48 Pier Guidi riesce clamorosamente a superare la Toyota
alla seconda chicane della Hunaudières. Il pilota piemontese spinge forte e regolare ma
Toyota non molla e resiste fino all’impensabile. A tre ore dalla fine il distacco tra la
Rossa e la giapponese è di appena 5,7 secondi, anche il più piccolo errore potrebbe
costare l’intera gara. Nell’ora e mezza seguente la Ferrari accumula vantaggio, secondo
dopo secondo, fino a quando alle 14.16 la Toyota numero otto di Hirakawa perde il
posteriore e si gira sbattendo contro le barriere della curva Arnage. L’urlo dei tifosi della
Ferrari rimbomba nel circuito. Non manca che gestire il finale. La Ferrari di Calado, Guidi
e Giovinazzi taglia il traguardo per prima (341 giri con un distacco dalla giapponese di
oltre un minuto e mezzo), vincendo la 24 Ore di Le Mans 58 anni dopo l’ultima
volta.L’ultima vittoria di Ferrari a Le Mans risale al 1965 quando Rindt e Gregory
portarono in trionfo la 250 LM. La Ferrari è riuscita nell’impresa di battere Toyota, la
favorita di questa edizione e vincitrice indiscussa della 24 ore più famosa del mondo dal 2018. Un successo che si ripeterà incredibilmente anche nel 2024, stavolta però con la
numero 50 di Nielsen, Fuoco e Molina, ma questa è un’altra storia.
Cristian Lattanzio 4C