Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie

Libera, in prima fila nella lotta contro la criminalità organizzata per la giustizia sociale

Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie è, come dice il nome stesso, un insieme di associazioni impegnatesi nella lotta contro le mafie come difensore della giustizia sociale, contro la pandemia dell’ingiustizia.

L’associazione nasce ufficialmente il 25 marzo del 1995, presieduta da don Luigi Ciotti con l’adesione di circa trecento gruppi e associazioni, tra cui il Gruppo Abele e l’Arci. Oggi Libera coordina oltre milleseicento associazioni, gruppi, scuole e realtà ed è presente su tutto il territorio italiano con oltre trecento presidi e ottanta coordinamenti.

Negli anni Libera, sviluppando svariati progetti, si è occupata di diverse attività tra cui la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie che ricorre ogni anno il 21 marzo, primo giorno di primavera, durante il quale si ricordano i nomi e i cognomi di tutte vittime innocenti di mafia leggendoli e portando alla memoria anche tutte le vittime di cui oggi non si sa nulla.

Questa iniziativa nasce dalla sofferenza di una madre, Carmela, che perse il figlio Antonio Montinaro, caposcorta di Giovanni Falcone, nella strage di Capaci, l’attentato che uccise il magistrato insieme alla moglie e agli agenti della scorta.

A seguito dell’attentato, però, il nome di suo figlio, come quello degli altri agenti della scorta, non era mai ricordato; durante la commemorazione per il primo anniversario della strage, la donna avvicinò don Luigi Ciotti che ne accolse il dolore. Fu così che nel 1996 per la prima volta si svolgerà questa manifestazione con sede principale a Roma, ma che negli anni seguenti girerà in lungo e in largo per la penisola.

Insieme alla Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie nasce anche Nomi da non dimenticare, il lungo elenco che ricorda tutti nomi conosciuti delle vittime innocenti delle mafie, grazie a un’altra donna: Saveria, madre di Roberto Antiochia, morto durante la strage di via Croce Rossa nel tentativo di fare scudo col suo corpo al vice questore Ninni Cassarà, che morirà poco dopo.

Questo elenco, costantemente aggiornato, è presente sul sito ufficiale dell’associazione e raccoglie non solo tutti i nomi delle vittime, innocenti di mafie, che vengono letti durante la manifestazione, ma anche le loro storie. Quest’anno l’elenco vede la presenza di 1055 nomi che partono dal 1862 e arrivano fino ad oggi.

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