In un mondo in cui la sostenibilità è al primo posto tra le preoccupazioni dell’uomo, ci siamo mai chiesti quanto consumano le nuove tecnologie di uso quotidiano come Chat GPT?
Come e quanto consuma Chat GPT?
Per sostenere un sistema così avanzato di tecnologia come l’intelligenza artificiale vengono utilizzati dei grandissimi server che generano calore per eseguire i calcoli richiesti. Tuttavia, per raffreddare queste macchine a seconda del luogo in cui si trovano viene utilizzata o l’acqua o elettricità per far muovere delle ventole di raffreddamento.
Questo significa che la quantità di acqua ed elettricità richieste per l’elaborazione di una singola risposta di Chat GPT dipende dall’ubicazione dei server, oltre che dalla vicinanza dell’utente alla struttura. In Texas, per esempio, Chat GPT consuma appena 235 millilitri di acqua per generare una mail di 100 parole.
Mentre, quando un utente fa la stessa richiesta al chatbot da Washington, vengono consumati ben 1408 millilitri – quasi un litro e mezzo – per ogni email. Quanto al consumo di energia elettrica, secondo il Washington Post, per un’email di circa 100 parole Chat GPT richiede la stessa quantità necessaria a far funzionare più di una dozzina di lampadine a led per circa un’ora.
A peggiorare la situazione, poi, c’è l’ubicazione delle strutture che ospitano i server. Se i server si trovano in una regione calda e gestisce il raffreddamento tramite sistemi di condizionamento, è evidente che ci voglia molta elettricità per mantenere i server a una temperatura bassa. Allo stesso modo, se le strutture utilizzano il raffreddamento ad acqua e si trovano in aree soggette a siccità, rischiano di impoverire la zona di una preziosa risorsa naturale.
Secondo alcuni documenti condivisi dal quotidiano Oregonian, per esempio, i server di Google a The Dalles, consumano quasi un quarto di tutta l’acqua disponibile nella città. Meta, invece, ha avuto bisogno di 22 milioni di litri d’acqua per addestrare il suo ultimo modello Llama 3.1. La situazione non farà altro che peggiorare, di pari passo con l’evoluzione dell’intelligenza artificiale e dei chatbot. Riusciremo a gestire le risorse primarie per noi esseri umani – acqua ed energia – ed allo stesso tempo alimentare una tecnologia così dispendiosa?
Ferracci Roberto 3°Z