La confessione di Rosa Vespa: “Un piano che è cresciuto giorno dopo giorno”
Rosa Vespa, accusata del rapimento della neonata Sofia dalla clinica “Sacro Cuore” di Cosenza lo scorso 21 gennaio, ha ammesso la sua responsabilità durante l’interrogatorio. La donna ha dichiarato di essere rimasta intrappolata in una bugia che ha costruito nel corso di nove mesi.
Nonostante le sue scuse e il rammarico per quanto accaduto, ha precisato di non aver avuto l’intenzione di rapire la bambina, ma di essere stata spinta dalla sua disperazione e dal desiderio di maternità. “Non so perché l’ho fatto”, ha detto al giudice, spiegando che l’atto è stato casuale e che si è trovata in una situazione difficile da gestire.
Il marito Moses Aqua: “Convinto che fosse mio figlio”
Il marito di Rosa, Moses Aqua, è stato scarcerato dopo che il gip ha convalidato la sua estraneità ai fatti. Secondo la versione dell’uomo, non aveva mai sospettato che la neonata non fosse sua figlia.
Solo poco prima dell’arrivo della polizia, quando un familiare gli ha mostrato un video e le notizie sul rapimento, si è accorto che il bambino che aveva preso in braccio era una bambina. “Mi sono messo a piangere”, ha raccontato, rivelando che fino a quel momento la moglie gli aveva mostrato ecografie e persino un falso certificato di dimissione dall’ospedale per convincerlo della nascita di un figlio maschio, Ansel.
Visita psichiatrica per Rosa Vespa: la richiesta della difesa
L’avvocato di Rosa Vespa, Teresa Garritano, ha chiesto che la sua assistita venga sottoposta a una visita psichiatrica in carcere, ritenendo che la donna possa aver agito sotto una condizione di instabilità mentale. Il giudice ha deciso di riservarsi sull’applicazione di misure cautelari alternative alla custodia in carcere, mentre il pubblico ministero non si è opposto alla richiesta di una valutazione psichiatrica.
La rabbia della famiglia di Sofia: “Non crediamo all’estraneità di Moses”
La scarcerazione di Moses Aqua ha suscitato forti reazioni, soprattutto nella famiglia dei genitori di Sofia, che esprimono incredulità e rabbia per la decisione del giudice. La famiglia ha inoltre sottolineato il fatto che la scarcerazione sia avvenuta il giorno dopo una richiesta da parte della madre di Sofia, Valeria, a una poliziotta di rassicurarla sul fatto che i fermati sarebbero rimasti in carcere.
I familiari temono che, con il tempo, anche Rosa Vespa possa essere dichiarata inferma di mente, portando a un possibile alleggerimento della sua pena.
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