48 anni passati in prigione per un crimine mai commesso: questa è la storia di un afroamericano che recentemente è stato rilasciato dal carcere, dove si trovava dal 1975 con l’accusa di omicidio.
Tutto è incominciato proprio nel 1975 quando Glynn Simmons, il protagonista di questa vicenda, è stato arrestato assieme ad un altro uomo, Don Roberts, per aver ucciso una commessa durante una rapina in un negozio nella città di Edmond, in Oklahoma.
Nonostante le prove a favore della loro colpevolezza fossero contradditorie e non sufficienti per incriminarli, essi sono stati comunque riconosciuti colpevoli e condannati alla pena di morte, sentenza che è stata tramutata in ergastolo grazie ad un successivo ricorso giudiziario.
Da allora Simmons, all’epoca dei fatti 22enne, ha passato tutta la vita in cella e ha dovuto attendere fino al 2023 prima che un magistrato riaprisse il caso e constatasse che non esistono, riprendendo le sue esatte parole, “prove chiare e convincenti che il reato, per il quale Simmons è stato giudicato colpevole, condannato e imprigionato, sia stato commesso dal signor Simmons”.
In seguito a questo clamoroso errore giudiziario, le autorità americane hanno deciso di donare a Simmons 175mila dollari di risarcimento, circa 10 dollari per ogni giorno passato ingiustamente in cella.
Massimo Cristini 5E