Roma, 13 aprile 2025. Una protesta solitaria ma carica di significato ha scosso ieri il cuore politico della capitale. Michele Giuli, 29 anni, insegnante di storia in un liceo romano, ha deciso di iniziare uno sciopero della fame davanti al Quirinale per contestare il nuovo Decreto Legge Sicurezza, attualmente in attesa di firma da parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Seduto in piazza Montecitorio con un semplice cartello che recitava “Politica assente”, Giuli ha dichiarato ai giornalisti presenti: “Intraprendo lo sciopero della fame per chiedere a Mattarella di non firmare il decreto legge. È un colpo di Stato democratico.”

Il decreto, fortemente criticato da diverse organizzazioni per i diritti civili, ad esempio l’art. 14 che è stato soprannominato da molti “norma anti-Gandhi”, in riferimento alle disposizioni che inaspriscono le sanzioni per chi manifesta, anche in modo pacifico. Secondo Amnesty International e altri osservatori, le nuove norme rischiano di compromettere il diritto alla protesta sancito dalla Costituzione.
Tuttavia, la manifestazione di Giuli non è durata quanto sperato. Nel pomeriggio di sabato, l’insegnante è stato prelevato dai Carabinieri e allontanato dalla piazza su richiesta delle autorità locali. La motivazione ufficiale parla di “preoccupazioni per la salute del manifestante”, ma alcuni testimoni sostengono che la decisione sia stata dettata dal crescente interesse pubblico attorno alla protesta, che stava attirando passanti, fotografi e sostenitori.
L’intervento delle forze dell’ordine ha immediatamente suscitato reazioni contrastanti. C’è chi parla di un atto di tutela umanitaria, volto a evitare conseguenze sanitarie per l’insegnante, e chi invece denuncia una nuova forma di repressione del dissenso, in linea con lo spirito restrittivo del decreto stesso.
L’episodio si inserisce in un clima politico teso, dove la gestione della sicurezza e della libertà di espressione torna ad essere al centro del dibattito nazionale. Resta da capire se la protesta di Michele Giuli rappresenti un caso isolato o l’inizio di una più ampia mobilitazione civile.
Valentina Mule 5V