Lo scorso 26 aprile, Intorno Alle 2:30,una sparatoria di fronte il bar “365” in via Benedetto d’Acquisto, vicino al Duomo, ha scosso Monreale, in provincia di Palermo, provocando la morte di Massimo Pirozzo (26 anni), Andrea Miceli (25anni), Salvatore Turdo (23 anni). La sparatoria è avvenuta intorno all’ una di notte, principalmente tra due gruppi di ragazzi, provenienti rispettivamente da Monreale e dallo Zen di Palermo. Secondo il racconto di un testimone, tutto inizia quando un giovane Palermitano si avvicina verso lo scooter di Salvatore Turdo, rischiando di investirlo. Salvatore lo avrebbe poi ammonito dicendogli di stare attento poiché erano presenti bambini. Il Palermitano allora sarebbe sceso dallo scooter rispondendogli “chi m**chia sei?”. In un primo momento Andrea avrebbe cercato di riportare la pace, ma improvvisamente è stato colpito alla testa da un casco, e così è scoppiata la lite. I Palermitani hanno infine estratto delle pistole sparando all’ incirca 18 colpi, provocando due feriti, ovvero un ragazzo di sedici anni e Nicolò Cangemi (33anni), e uccidendo Salvo e Massimo sul colpo, mentre Andrea è deceduto la mattina seguente. Sono due le pistole che hanno esploso i colpi. Al momento solo un responsabile su 5 ha confessato gli omicidi, si tratta di Salvatore Calvaruso, 19enne con precedenti penali, accusato di strage, porto abusivo e detenzione illegale di arma da fuoco ed è al momento detenuto nel carcere Pagliarelli di Palermo. Calvaruso aveva confessato l’ accaduto ai carabinieri sostenendo di essersi difeso dall’ attacco dei monrealesi, ma davanti al procuratore non ha più collaborato. L’avvocato di Calvaruso ha infine deciso di sottrarsi all’ incarico a causa del “grande impegno che la faccenda richiede”. Il ragazzo dovrá quindi affidarsi ad un nuovo avvocato. Per ora gli investigatori si concentrano anche su un altro giovane che è stato ripreso dalle telecamere mentre si allontanava con lo scooter. Non si fermano però le ricerche sui restanti responsabili. Al momento carabinieri e polizia controllano e perquisiscono costantemente il quartiere Zen e Borgo Nuovo, così come Monreale, nella speranza di trovare le armi del delitto. I familiari delle vittime sono molto scossi da questa tragedia e vogliono giustizia, finora a parlare sono stati i genitori di Andrea, che chiedono agli aggressori di costituirsi: ”Andrea ha portato la sua ragazza al sicuro, poi è tornato a salvare suo cugino Salvatore, sono stati uccisi mentre tentavano di aiutarsi a vicenda”, aggiunge infine: ”Le morti di mio figlio, mio nipote e del loro amico sono anche colpa di uno stato che non ha mai voluto risolvere il problema delle periferie abbandonate da decenni”. Si attendono risvolti.
Laura Ricotta 3S